Sono cresciuta credendo che l’amore facesse soffrire. Che tormento, passione, lacrime, fossero cose normali nell’esperienza dell’innamoramento, e che anzi senza di esse l’amore non avrebbe potuto definirsi tale.
Ho passato notti insonni, mi sono privata di sorrisi e momenti di gioia perché ritenevo non fosse giusto.
Non capivo l’amore. Non capivo perché le persone che amavo di più al mondo avessero deciso di lasciarsi in quel modo, ed io, 5 anni, mi sentivo impotente e colpevole allo stesso tempo e sviluppavo inconsciamente idee distorte riguardo all’amore.
Amor proprio innanzitutto. Non ho avuto molte conferme in famiglia, e la mia autostima me la sono creata da sola, altrove e con fatica.
Sono andata avanti negli anni illudendomi di essere una brava persona e di saper amare poiché ero pronta a sacrificarmi e dare tutto alle persone che incrociavo sulla mia strada e che si guadagnavano il mio affetto con un po’ di attenzione. Avevo ancora tanto da imparare ma credevo di sapere tutto, e negli anni mi sono svuotata dando tutto a coloro che mi ripagavano con ciò che adesso descriverei “briciole”.
Ma oggi sono nuova. Oggi ho capito che non c’è amore più profondo che l’amore per se stessi. Oggi so che non è vero che bisogna farsi martire per dimostrare amore, o che bisogna soffrire, oggi che ho deciso di innamorarmi di me stessa ho preso in mano il mio cuore e gli ho costruito uno scudo per difendersi dagli attacchi esterni e proteggerlo da quelli interni. Oggi sono consapevole che la persona a cui devo dimostrare il mio amore sono io innanzitutto, perché tutto l’amore di cui io stessa mi privo non mi verrà restituito, anzi, é solo amandomi che riuscirò ad amare davvero e ad essere amata come io desidero, di un amore che lascia liberi ma non ha paura di impegnarsi, un amore individualistico ma che parla e pensa al plurale, un amore che é voglia di mischiarsi e stare insieme, ma non è dipendenza.
Questa sono io! 